Gay & Bisex
Il persiano parte prima
di Gigistella
24.10.2022 |
435 |
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"Lui insiste e con forza mi tiene premuta la testa sul suo pacco, oppongo una finta resistenza, sto per capitolare..."
Quando il mio capo mi propose il viaggio in Iran presso dei nostri clienti non potevo farmi sfuggire l'occasione di visitare questo paese ed infatti non me la feci sfuggire.Ero carico di adrenalina ed anche di timore quando il mio aereo atterrò finalmente al Komehini di Teheran, non sapevo cosa mi sarebbe potuto accadere in un posto dove vigono leggi talmente assurde per il nostro modo di vivere all' occidentale, soprattutto quando mi chiesero di lasciare il passaporto in custodia alla reception dell'hotel.Salto a pie pari l'arrivo, il tragitto e la sistemazione in albergo e vi porto con me direttamente nella suite imperiale dell' EPH.
Ad attendermi seduti intorno ad un grande tavolo ovale il mio contatto, tale Ramin, e due suoi collaboratori, al mio fianco Amir il fido interprete che mi seguiva come un'ombra da quando avevo toccato il suolo persiano. Si inizia a discutere del più e del meno e poi si passa a trattare argomenti inerenti il nostro contratto. Nel mentre discutiamo mi accorgo che Ramin di tanto in tanto mi guarda con attenzione e con un sorriso beffardo si rivolge ai suoi due scagnozzi che sorridono anch'essi.
La cosa non sfugge ad Amir che, approfittando di una pausa mi si avvicina e mi confida ciò che aveva captato.
Non volevo credere alle mie orecchie, Ramin ed i suoi mi consideravano una mezza checca perché il mio viso era imberbe a differenza dei loro che sfoggiavano lunghe barbe come, per loro costume, si conviene ad un vero uomo.
Lo stesso Ramin aveva anche scommesso con gli altri due che mi avrebbe portato a letto la sera stessa.
Paura, stupore, curiosità ed eccitazione si mischiavano in me.
Così ostentando una finta sicurezza accettai l' invito a rimanere nella suite solo con Ramin, facendo cenno ad Amir che tutto era sotto controllo e che poteva andare.
Una volta soli, seduti su una marea di cuscini con davanti a noi un' infinità di dolcetti e frutti di ogni genere e una caraffa fumante di the, iniziamo a discuisire su vari argomenti.
Nel mentre parliamo Ramin avvicina il suo corpo al mio finché in un perfetto inglese mi ordina di toccargli il cazzo, rifiuto.
Lui insiste e con forza mi tiene premuta la testa sul suo pacco, oppongo una finta resistenza, sto per capitolare...piacevolmente. Però il gioco mi piace e quando lui tira fuori l'enorme cazzone e mi spinge sempre più la faccia verso il suo pube, io serro la bocca come a volergli far capire che non voglio, anche se in realtà non desidero altro, ma allo stesso tempo apro tutte le mie narici ad accogliere l'afrore forte di questo uomo d" oriente...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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